Una casa smart nel 2024 per iniziare di cosa ha bisogno?
Sempre più spesso mi viene posta questa domanda…tanto che ho deciso di affrontare un argomento che potrebbe sembrare scontato, o magari inutile.
Ma invece, l’argomentazione è complessa, sicuramente un discorso davvero lungo e vasto: ma ora proviamo a chiarire i punti salienti;
Magari riusciamo a dissipare qualche dubbio.
Allora cominciamo: per prima cosa bisogna stabilire le priorità
da noi desiderate e quali supporti installare nella nostra casa smart.
Bisogna seguire una certa tabella, per avere dei buoni risultati, sia in termini di accessibilità, sia in termini di affidabilità nel tempo senza dimenticare i costi.
La prima domanda da porsi è: quanto voglio spendere per questa tecnologia?
Le risorse finanziarie sono importanti, anche se negli ultimi anni con l’arrivo di Alexa e Google home, i costi si sono abbassati di molto, visto la grande diffusione di dispositivi abbinabili.
Dobbiamo comunque decidere se affidarci a gente esperta, professionisti del settore, che provvederanno a cablaggi e installazioni varie, a seconda delle nostre richieste.
Questo comporta come ovvio un alto costo, un impegno importante ma anche con risultati spettacolari e funzionali.
Un mondo diverso invece è quello del fai da te che, come potete immaginare, sicuramente ha una soglia di spesa diversa, diciamo alla portata di molti.
Ovviamente per affrontare i meandri delle configurazioni è necessaria la conoscenza di questo mondo e una certa familiarità con i vari passaggi, sufficiente a non farci impazzire.
Detto questo, fatta la premessa su costi e necessità, la vera base da cui partire per una casa smart, è il “Router”!
Vi potrebbe sembrare davvero insolito questo mio consiglio, ma ora vi spiego il perchè: le compagnie telefoniche ci tartassano di offerte o promozioni più o meno allettanti, garantendoci almeno in maniera nominale connessioni più o meno veloci.
Ma questo non c’entra nulla con la domotica: il vero problema è nei loro apparati modem, che forniscono con il contratto, delle vere scatole vuote!
Sono in grado di picchi elevati, sono in grado di consentire chiamate in streaming, vedere film e tanto altro, ma la loro progettazione economica non consente l’utilizzo in abitazioni con molti dispositivi smart.
In queste case è richiesta oltre alla connessione stabile anche la distribuzione della banda a seconda degli utilizzi.
Vi faccio un esempio: se devo accendere una lampada mentre sono in riunione, sicuramente la conferenza ha bisogno di maggior banda, mentre la lampada di una frazione, giusto l’istante per accenderla; ecco qui che interviene il router, un modello standard divide la banda in uso in maniera omogenea, ovvero metà alla conferenza e metà alla lampadina, creando un abbassamento di qualità nella video chiamata.
Ora provate a pensare se le lampadine fossero molte, e poi aggiungiamo anche sensori, elettrodomestici smart, tv smart, e chi sa quanti altri dispositivi, in pratica non riusciamo più ad effettuare la conferenza.
Cosa assai diversa è un Rooter con caratteristiche superiori, (vedi: “Asus,TP-Link Wireless Routers ,(AVM) – FRITZ!Box “). Queste marche sono tra le più note, e soprattutto dispongono di app e interfacce accessibili, apparati, che adottano processori intelligenti, in grado di suddividere la banda wifi per le esigenze reali dei dispositivi. Tornando alla nostra video chiamata in streaming, sicuramente il loro algoritmo garantirà l’ottimizzazione della trasmissione, relegando alla lampadina la giusta dose di rete per farla accendere; quindi, nessun dispositivo è lasciato a piedi.
Inoltre, questi router garantiscono anche un campo maggiore di azione! In più anche la famosa modalità Mesh, sistema che integra due router in grado di interconnettersi aumentando la superfice wifi coperta con stabilità e senza antiestetiche e scomode matasse di fili sparsi per casa; o ripet che spesso si sconfigurano;
E come se non bastasse riescono a riconoscere se un dispositivo da abbinare utilizza la frequenza a 2.4 ghz, o la più veloce 5 ghz.
Quest’ultima funzione è necessaria per una casa smart, inquanto quasi tutti i dispositivi domotici adottano connessioni a 2.4 ghz; pertanto, in altre circostanze bisognerebbe chiedere al nostro gestore di separare le bande e rinominarle in modo da non avere problemi.
Si consiglia sempre di posizionare il Router che andremo ad acquistare a cascata nb. non in sostituzione del proprio, in modo da poter nominare la rete come vogliamo, poter cambiare gestore quante volte vogliamo e senza aver bisogno di \ nulla in casa nostra.
Quando abbiamo problemi di connessione con il modem originale possiamo facilmente sostituirlo e posizionarlo a modalità a cascata, ma è fondamentale disabilitare il router Wifi della compagnia telefonica.
In alcuni casi si può mantenere lo stesso nome di rete e la stessa password, in questo caso non servirà riconnettere nulla: ci basterà spegnere il wifi del modem vecchio della compagnia telefonica e il passaggio dei dispositivi sarà automatico.
Questo comporta no stres e soprattutto si evitano noiose riconfigurazioni, in alcuni casi anche complesse, (vedi condizionatori smart).
Insomma, i vantaggi sono molteplici. Questi miei esempi sono solamente alcune nozioni per avere efficienza in una casa smart.
Nei prossimi appuntamenti vi spiegherò, con la collaborazione di un amico esperto in telecomunicazioni, come settare al meglio il rooter Asus a cascata.